Succede spesso (soprattutto se si utilizzano lampadine di una certa potenza e le parti di un portalampada sono in plastica) che il grande calore si trasmetta ai cavetti di alimentazione fondendone la guaina isolante; in tal caso i fili, non più protetti, entrano in contatto tra loro, provocando un cortocircuito che fa scattare l'automatico. È giocoforza, quindi, sostituire il portalampada con uno nuovo, scegliendolo preferibilmente con il supporto esterno e la ghiera in ceramica, assai più resistente al calore.

Per smontarlo dal lampadario, si svitano le parti che lo compongono (generalmente sono quattro) e si raggiungono i fili interni, collegati per mezzo di morsetti a vite alla parte intermedia isolante della ghiera. Si allentano tutte le viti (compresa quella che tiene il portalampada fissato al cordone e che si trova sulla boccola filettata superiore della calotta), in modo da poter estrarre completamente il portalampada avariato. Quindi si elimina con una forbice o una pinza il tratto di filo bruciato, si infila il cavo del lampadario o della lampadina nella calotta del portalampada nuovo e si ripristinano i collegamenti: si spelano cioè i fili, facendo un anellino nel trefolo di rame e inserendolo nella vite che lo tiene fissato alla ghiera isolante. Si riavvitano le varie parti del portalampade nuovo e il lavoro è fatto.