La ristrutturazione di un edificio è una scelta importante, che può derivare da proprie esigenze di migliorare gli spazi a propria disposizione – che si tratti di spazi adibiti ad uso ufficio o spazi domestici – oppure dalla necessità di effettuare delle modifiche o di apportare dei miglioramenti strutturali che rappresentano, alla lunga, un investimento sicuro nel tempo.

È per questo motivo che è molto importante affrontare la ristrutturazione con serietà: infatti, sia che si tratti di modifiche esclusivamente estetiche, sia che la modifica sia più legata alla parte strutturale di un edificio, si tratta pur sempre di una scelta importante, che va valutata anche sul lungo termine.

Generalmente le ristrutturazioni sono di due tipologie: si parla di ristrutturazione di piccole opere – che può essere di tipo ordinario oppure straordinario a seconda della situazione – oppure di ristrutturazione o manutenzione grandi opere, che riguarda un asse un po’ più complesso dal punto di vista legale, burocratico ed edilizio.

La ristrutturazione di piccole opere, come abbiamo anticipato, riguarda le piccole opere e pertanto i piccoli interventi non sostanziali di un edificio, laddove per edificio si intende sia una casa che un edificio per altri usi: proprio perché si tratta di cambiamenti non sostanziali, non è necessaria alcuna richiesta al comune e non è pertanto richiesta alcuna spesa aggiuntiva oltre a quella che bisogna affrontare dal punto di vista dell’intervento.

Si parla di ristrutturazione ordinaria, se gli interventi riguardano soprattutto piccole opere, come il rifacimento dei tetti, la manutenzione degli spazi verdi, l’installazione di parcheggi al livello del terreno; la manutenzione (e quindi la ristrutturazione) è straordinaria, se l’intervento riguarda il consolidamento, la sostituzione oppure il rinnovamento di alcune parti della struttura, ma non la struttura per intero.
Nel primo caso, poiché non si tocca alcuna parte sostanziale dell’edificio e non si effettuano delle modifiche strutturali, non è necessario chiedere alcun permesso al comune e pertanto non è necessario l’esborso di denaro.

La manutenzione straordinaria, invece, è più complicata: è infatti necessario presentare un progetto, che dovrà essere accompagnato da una denuncia di inizio attività e da una autorizzazione edilizia.
Questa autorizzazione può essere anche implicita, nel senso che in seguito alla richiesta di inizio attività avviene spesso il cosiddetto silenzio-assenso, entro i 90 giorni dalla presentazione della domanda.

Va da sé che non possono essere effettuate modifiche sostanziali che cambino forma, aspetto ed uso dell’edificio: in tal caso, l’intervento sarebbe di manutenzione di grandi opere, che per essere portato avanti necessita di una specifica concessione edilizia richiedendo il versamento di un contributo all'Amministrazione Comunale.

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