I muri cavi (costituiti da due pareti separate da un'intercapedine) esistono solo da mezzo secolo. L'acqua piovana che attraversa il rivestimento esterno viene raccolta da una membrana impermeabile sul fondo dell'intercapedine e/o sopra gli architravi di calcestruzzo e fatta rifluire verso l'esterno attraverso aperture verticali nel muro esterno. In questo modo, il muro interno di solito rimane asciutto.

Tuttavia, i detriti o la malta caduti accidentalmente sul fondo dell'intercapedine durante la costruzione o nel corso di riparazioni o, ancora, dei ganci d'ancoraggio fissati in modo approssimativo, possono far penetrare l'umidità sino alla parete interna e provocare la formazione di macchie di umidità sul soffitto e/o sulla tappezzeria. Le abitazioni più antiche hanno in genere muri pieni e se questi sono porosi, la pioggia vi può penetrare facilmente.

La facciata esterna di un muro cavo o di un muro pieno umido può ricoprirsi di efflorescenze bianche e subire danni a causa del gelo: piccole fenditure, mattoni spezzati, giunzioni danneggiate. Alla base del muro può fare la sua comparsa il muschio.

Se compaiono macchie di umidità durante o dopo una pioggia violenta o persistente, è spesso molto facile individuarla come la principale responsabile. Se la pioggia battente fa effettivamente penetrare l'umidità attraverso il vostro muro, occorre proteggerlo contro tale umidità. Per farlo, potete dipingere la facciata, applicarvi una malta idrofuga speciale oppure un rivestimento esterno, come dell'ardesia. La soluzione più semplice consiste tuttavia nel proteggere la facciata con un idrofugo trasparente.