La ristrutturazione e riqualificazione di un edificio, oppure più in particolare di alcuni ambienti dell’edificio, come ad esempio un bagno o la cucina, rappresenta senz’altro da un lato un’esigenza estetica, dall’altro un investimento sul lungo termine in quanto, con il passare degli anni, anche i materiali più resistenti possono andare incontro all’usura del tempo e degli agenti chimici ed atmosferici, soprattutto nelle zone della casa più frequentate, come è appunto la cucina.

Molto spesso non è possibile spendere un patrimonio per la ristrutturazione di una casa: per questo motivo, molte persone scelgono di affidarsi al fai da te, un metodo di ristrutturazione ma anche di ideazione di progetti che, con un po’ di creatività ed un po’ di fantasia, può certamente dare i suoi frutti.

In questo articolo proponiamo la ristrutturazione di una cucina: metodi, idee, considerazioni legali e burocratiche utili a chi vorrebbe iniziare un’opera di manutenzione di uno degli ambienti della casa sicuramente più soggetto rispetti ad altri ambienti, ad usura del tempo e del quotidiano uso, nonché all’utilizzo di agenti chimici come detersivi e disinfettanti che con il passare del tempo rischiano di rovinare le tubature o le piastrelle.

Prima di tutto, occorre capire se la ristrutturazione deve essere solo estetica oppure se essa deve essere considerata anche dal punto di vista strutturale: nel primo caso, la risistemazione di un ambiente della casa dal punto di vista estetico non richiede grossi oneri di spesa e sicuramente è anche più fattibile dal punto di vista pratico (non c’è bisogno di alcun permesso per cambiare la disposizione dei mobili, per acquistare mobili nuovi oppure per cambiare il colore delle pareti); nel secondo caso, la situazione può essere più complicata e la sola creatività potrebbe non bastare, ma è bene conoscere dal punto di vista legale e burocratico tutto ciò che serve per proseguire con la ristrutturazione.

ristrutturare la cucina

Dal punto di vista estetico, una ristrutturazione riguarda propriamente la parte legata alla piacevolezza dell’occhio: può essere, ad esempio, la ristrutturazione di un mobile, di un piano di lavoro, oppure la tinteggiatura degli ambienti. Nulla di eccessivamente oneroso, se non dal punto di vista economico: bisogna infatti preventivare costi di materia prima ed eventualmente di strumenti atti a rendere possibile l’opera di ristrutturazione (pennelli, colla a caldo, carta vetrata, tutto ciò che serve per concretizzare la ristrutturazione).

Dal punto di vista strutturale, le cose cambiano nettamente: prima di tutto, è bene sapere che, a meno che non si intendano effettuare modifiche sostanziali alla struttura, non è necessario richiedere alcun permesso al comune, cosa che invece sarebbe obbligatoria se si desiderasse, ad esempio, ampliare la struttura dell’edificio o eseguire dei lavori di manutenzione straordinaria.

Una ristrutturazione della cucina può essere, ad esempio, la sostituzione della pavimentazione: un pavimento rovinato o crepato, oltre a non essere più stabile, diventa anche poco piacevole alla vista. Pertanto, un’idea interessante (ed economica) potrebbe essere quella di rivestire il pavimento esistente con strisce di laminato simile al parquet oppure con del linoleum: si tratta di una idea semplice ma d’effetto, che potrebbe consentire una maggiore piacevolezza allo sguardo senza dover affrontare oneri di spesa eccessivi.