Risolvere i più comuni problemi elettrici di casa

Risolvere i più comuni problemi elettrici di casa

Risolvere i più comuni problemi elettrici di casa

In salotto si è guastato l'interruttore e la luce non si accende più; la spina di un elettrodomestico si è rotta; una presa a parete si è sfilata dalla scatola per un imprevisto strattone dato al filo di collegamento. Ecco una serie di piccoli guai a cui si può anche rimediare da soli senza l'intervento di un elettricista. Basta un po'di buona volontà e qualche nozione pratica. Attenzione, comunque; con l'elettricità non si scherza, pena un brutto spavento, se non peggio. Quindi, nel momento in cui si decide di metter mano a qualcosa che abbia a che fare con la corrente elettrica bisogna prendere le necessarie precauzioni.
Chi si trova per le prime volte alle prese con il fai da te elettrico deve conoscere almeno certe nozioni fondamentali sul lavoro che sta per affrontare, oltre che il significato di alcuni termini tecnici che possono essere d'aiuto dovendo utilizzare o acquistare determinati accessori. È utile ad esempio ricordare che i colori dei vari fili usati per gli impianti sono stabiliti da norme ben precise e attualmente uniformate ai regolamenti internazionali. Negli impianti moderni ci sono generalmente tre fili di colori diversi; quello in tensione (cioè che porta la corrente) è marrone (mentre nei vecchi impianti era rosso o nero); quello neutro è blu, mentre il cosiddetto filo di terra è giallo o giallo-verde. La conoscenza dei colori è importante, perchè nel momento in cui si devono collegare due fili, questi devono essere dello stesso tipo. Nel collegare un filo alle prese di corrente o a un interruttore si deve ricordare che la terra va sempre inserita nel morsetto centrale.
Un cavo è l'insieme di due o più fili uniti tra loro e protetti da una guaina isolante, mentre un filo è l'unione di sottilissimi fili di rame (trefoli) isolati da una guaina protettiva. Con la parola isolante si indica qualunque materiale che non sia conduttore di elettricità. In genere si tratta di plastica o gomma sagomata intorno ai fili in cui passa la corrente. Si ricorda infine che per individuare un filo in tensione qualora non si sia certissimi del colore, è prudente usare un cacciavite cercafase (vedere alla voce attrezzi).
Se il problema che dobbiamo affrontare è legato direttamente all'impianto (una presa a muro, un interruttore o una lampada a soffitto) è indispensabile per prima cosa levare la luce, staccando il contatore generale o gli interruttori automatici che comandano i diversi settori della casa. Poi si può intervenire sul guasto in tutta tranquillità.
Ipotizziamo che si tratti di una presa a parete uscita dalla sua sede (può capitare che si inciampi malamente nel filo ad essa collegato, tirandolo violentemente) e che i fili interni, che possono essere più d'uno, si siano staccati o addirittura spezzati con il rischio di un corto circuito. La prima operazione consiste, dopo aver tolto la luce, nell'asportare la piastrina decorativa (se c'è) che maschera la presa e allentare le due viti che la tengono alla parete. Quindi si estrae completamente la presa, scoprendo i tre morsetti serratili situati sul rovescio e si verifica quale può essere il guasto. Possono presentarsi quattro ipotesi distinte.

  1. Il filo è uscito dal morsetto in seguito allo strappo o perchè la vite che lo fissava si è allentata. Basta allora allentare ulteriormente la vite e reinserire il filo nel morsetto rinserrando la vite stessa. Operazione semplice e veloce che richiede pochi minuti di lavoro.
  2. Il filo si è spezzato. In questo caso bisogna dedicare alla riparazione un po' più di tempo e cura. Occorre infatti tagliare la parte di filo spezzata e sperare, per un piccolo tratto, il cavetto incidendo in tondo con una forbice o una pinza spelafili la guaina esterna di plastica; poi si sfila il pezzetto di rivestimento tagliato mettendo a nudo i sottilissimi fili di rame interni (trefoli). Quindi prendendo tra l'indice e il pollice questi fili, si attorcigliano così da farli restare perfettamente uniti, e si ripiega l'estremità del trefolo su se stessa (per aumentarne il diametro e migliorare il contatto con la vite e la relativa tenuta, una volta che il filo è stato inserito nel morsetto). L'operazione è quasi finita: basta rimettere il filo a posto nel rispettivo morsetto e infilare la presa nella sua scatola.
  3. Uno dei fili, spezzandosi bruscamente, è rimasto troppo corto e insufficiente per essere spelato e rimesso nel morsetto. In questo caso è opportuno predisporre un pezzettino di filo (bastano pochi centimetri) della stessa sezione, saldandolo a stagno con quello rotto e proteggendo la saldatura con un nastro isolante. In tal modo si ottiene un filo nuovo e di giusta misura per essere ancorato alla presa senza difficoltà, nella maniera già spiegata sopra. A questo punto la riparazione è terminata: si rimette la presa nella sua scatola e la si fissa con le viti.
  4. Responsabili del guasto non sono i fili interni, ma tutta la presa che, a causa magari di un corto circuito, presenta le parti isolanti deteriorate. In questo caso occorre sostituirla con una nuova; ma, prima di staccarla dai fili, è buona norma annotare su un foglietto la disposizione di questi ultimi nella presa danneggiata, per poterli poi sistemare nello stesso modo in quella nuova.

Quando il guasto interessa un interruttore a parete (che non si accende o non si spegne più) l'operazione di ripristino è abbastanza simile a quella spiegata per la presa. Si tratta cioè di estrarlo dalla scatola, agendo sulle due viti che lo tengono fissato, e constatare quello che è successo. Se i cavetti in uscita dai tubi murati sono andati in corto o si sono spezzati o presentano l'isolamento in cattivo stato, conviene asportare la parte avariata e fare un collegamento con un pezzetto di cavo nuovo (bastano pochi centimetri) fissandolo con una saldatura a stagno che va protetta con nastro isolante o con un tubetto isolante in pvc di diametro adatto. Poi si spela l'estremità del filo nuovo e la si inserisce nel morsetto dell'interruttore, rimettendo quest'ultimo nella sua scatola. Esiste, però, anche la possibilità che il danno sia più serio e riguardi direttamente l'interruttore che non chiude o non apre più il circuito: e questo si riscontra se i fili sono ben ancorati al morsetto e quindi chiaramente non responsabili del guasto. L'intervento dovrà essere quindi più radicale, con la sostituzione dell'interruttore: in tal caso sarà opportuno prendere tutte le precauzioni già indicate per la riparazione della presa a parete.


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