Riparare un rubinetto classico.

La maggioranza degli erogatori d'acqua deve la sua tenuta ad una guarnizione anulare a cui si accede smontando la parte superiore del corpo del rubinetto preventivamente liberato da manopole e rosoni.

Dentro al corpo in metallo di un rubinetto c'è un dispositivo di chiusura che, modificando la sua posizione rispetto alla sede di una guarnizione, interferisce più o meno con il passaggio dell'acqua e lo regola. Se la guarnizione non entra perfettamente nella sua sede a causa di una deformazione o a causa di incrostazioni calcaree all'interno della sede stessa, il rubinetto perde la classica goccia che non fa dormire.

Se, invece di sostituire subito la guarnizione vecchia, ci ostiniamo a serrare la manopola del rubinetto con forza sempre maggiore, roviniamo irrimediabilmente tutto il meccanismo interno e dovremo dopo poco sostituire l'intero rubinetto, con notevole danno economico.

Poiché una guarnizione costa poche centinaia di lire, è facile intuire qual è il comportamento più vantaggioso. Per scoprire come è fatto il meccanismo del nostro rubinetto è bene dare un'occhiata al suo interno: ci riusciamo svitando il rosone di tenuta della manopola, quello colorato di blu o di rosso a seconda della temperatura dell' acqua erogata: usiamo allo scopo una chiave a pappagallo e usiamola con delicatezza per non rovinare la cromatura del rosone. Sotto il rosone troviamo una vite: allentiamola ed estraiamo la manopola di comando; subito appare un dado che, allentato con una chiave a forchetta, può essere estratto assieme a tutto lo stelo con cui è solidale. All'interno dello stelo ruota un vitone azionato dalla manopola di comando, che fa alzare ed abbassare il pistoncino alla cui estremità inferiore è fissata la guarnizione.

La guarnizione, cilindrica e forata al centro, è trattenuta da un dado a testa cieca: lo svitiamo con una piccola chiave a forchetta e sostituiamo la guarnizione usurata con una di diametro identico. Controlliamo che la sede in cui entra la guarnizione sia priva di incrostazioni, altrimenti provvediamo a pulirla con un'apposita fresa a mano, attrezzo economico che si acquista dal ferramenta: controlliamo anche che la guarnizione O-Ring, posta in una scanalatura esternamente allo stelo del vitone, sia in buono stato. Prima di rimontare il tutto lubrifichiamo le parti all'interno dello stelo con l'apposito lubrificante idraulico o con vaselina.

 

Consigli

- Può succedere che la guarnizione non si stacchi dalla sua sede; in tal caso si usa un coltello a lama molto sottile, cercando di non rovinare la superficie di appoggio.

- Le incrostazioni calcaree più tenaci si rimuovono con il caccavite, facendo attenzione a non danneggiare la reticella e soprattutto a non ferirsi alle dita.

- Una guarnizione danneggiata deve essere possibilmente sostituita; buoni risultati, in caso di emergenza, si ottengono spalmando le superfici con mastice al silicone. 

 

Istruzioni

1: allentiamo il vitone con una chiave a forchetta ed estraiamo lo stelo con tutto il gruppo di serraggio.

2: la guarnizione si toglie con un cacciavite sottile e, dopo avere pulito la sua sede, si sostituisce con una di pari misura.

3: lubrifichiamo le parti con vaselina prima di reinserirle nel corpo centrale.