Lavorare il legno, aggiustare il legno, costruire con il legno: sono tutti capitoli della storia del fai da te che sembra avere nel legno uno dei suoi protagonisti principali. Questi capitoli, a loro volta, si suddividono in una serie infinita di paragrafi nei quali si raccontano le molteplici possibilità offerte dal legno a chi decide di affrontare piccoli e grandi lavori, che vanno dalla riparazione della gamba rotta di una sedia, alla costruzione di una libreria, al rivestimento di una parete e così via. È importante però che, prima di accingersi a qualunque operazione, si abbiano le idee ben precise su come fare, dove fare, cosa fare e con che cosa fare. In una parola bisogna procurarsi una attrezzatura necessaria e imparare a servirsene in modo corretto. Sarebbe assurdo farsi un corredo da professionista del legno e poi non sapere quale attrezzo usare al momento opportuno. La falegnameria è un'arte antica quasi come il mondo, che si avvale di molti strumenti, a volte estremamente semplici altre più complessi, che devono però corrispondere alle esigenze di ogni singolo lavoro. Però, ripetiamo, chi comincia da zero, o quasi, ha bisogno di pochi attrezzi, purché specifici, e di ottima qualità, da integrare eventualmente con altri, man mano che cresce la pratica e la voglia di fare cose nuove e più impegnative. Perché lavorare il legno può, alla fine, anche essere divertente e costituire un passatempo rilassante proprio perchè tanto diverso dalla routine (spesso stressante) della vita manageriale. Nel momento in cui ci si accinge ad acquistare un'attrezzatura conviene sempre affidarsi (soprattutto quando si ha poca esperienza) alle marche migliori, senza la tentazione di risparmiare sul prezzo che, in genere, è proporzionale alla qualità. Il vecchio motto chi più spende meno spende vale anche in questo caso perchè una spesa di qualche migliaio di lire in più equivale a una maggior durata dell'attrezzo. Abbiamo detto attrezzi, ma non basta: bisogna che, per una corretta manutenzione, essi abbiano un posto adatto dove si possano riporre con ordine e trovare subito al momento dell'uso. L'ideale è un armadietto non troppo profondo, corredato di ganci, ripiani e cassettini di misure diverse (per chiodi, viti, tasselli, e così via) eventualmente etichettati così da poter individuare subito quello contenente gli oggetti che servono. Ci sono anche contenitori in plastica trasparente, dotati di molti cassetti nei quali riporre il materiale minuto (subito reperibile, grazie appunto alla trasparenza). In alternativa all'armadietto, può andar bene anche un piccolo scaffale o un pannello forato con agganciati dei supporti su cui appendere gli attrezzi più grossi. Chi ha la fortuna di poter disporre di un locale da adibire a laboratorio, può collocare scaffali o contenitori appesi alla parete, in posizione ben accessibile e vicino al tavolo da lavoro. È in un ambiente come questo, chi è veramente appassionato per il fai da te in legno può, via via con l'esperienza, costruire anche pezzi di un certo impegno. Mancando il locale ci si può accontentare di un ripostiglio, di un angolo ricavato nel box o in uno scantinato purchè sia ben aerato e privo di umidità. E se non c'è ne il locale, ne il ripostiglio, ne il box, ne lo scantinato allora si può sempre rimediare con un tavolo
pieghevole (ce ne sono parecchi tipi in commercio) o con una robusta asse (lunga da 1,4 a 2 metri e larga almeno 1 metro) da appoggiare sopra il tavolo della cucina o quello da stiro, nel locale guardaroba.
Sia il tavolo pieghevole, sia l'asse permettono di effettuare numerosi lavori non eccessivamente impegnativi, compresa la segatura di assi o pannelli semilavorati, oltre ovviamente lavori di incollaggio, riparazione e così via. Durante il lavoro si deve avere l'avvertenza di proteggere sia il pavimento, sia il tavolo da lavoro su cui posa l'asse con giornali o vecchi panni, specialmente se si devono utilizzare delle vernici.