Anche se questo sistema è stato sconsigliato, è utile sapere come procedere in caso si decida di utilizzarlo per lavori modesti o per strutture nascoste. Si usano in genere chiodi in acciaio dolce a testa piatta, se la giunzione non ha problemi di eleganza; a testa conica o persa quando la chiodatura non deve essere visibile. Le misure più usate sono quelle comprese tra i 20 e i 50 millimetri. Piantare un chiodo nel legno è abbastanza facile; tuttavia, bisogna seguire alcune piccole regole assai importanti per ottenere un buon risultato. È innanzitutto necessario avere un martello adatto al tipo di chiodi da piantare, facendo attenzione che la testa sia ben fissata al manico (in caso contrario i colpi non possono avere la necessaria efficacia); lo si impugna quasi all'estremità del manico e si vibrano dei colpi facendo in modo che sia il polso sia il gomito seguano movimenti elastici. I colpi devono avere una direzione perpendicolare al chiodo ed essere inizialmente leggeri, fino a quando il chiodo è penetrato nel legno quanto basta per stare attaccato da solo mentre all'inizio dell'operazione va tenuto fermo con l'indice e il pollice della mano sinistra. Poi si aumenta l'intesità dei colpi, finchè il chiodo è penetrato completamente nel legno. Per chi è alle prime armi, è consigliabile tenere fissato il chiodo all'asse con una piccola pinza, oppure di infilarlo all'estremità di un pezzetto di cartone che lo tenga in posizione. Non appena il chiodo è penetrato per metà si può togliere il cartone, strappandolo con leggerezza.
Se il chiodo si piega, è meglio estrarlo e sostituirlo con un altro, piuttosto che tentare di raddrizzarlo con dei colpetti che possono rovinare la superficie del legno. Nell'unire due pezzi di differente spessore è opportuno che quello più sottile sia inchiodato sopra a quello più grosso, facendo in modo che il chiodo penetri nel secondo quasi completamente, dopo aver attraversato il primo strato. A tale scopo si consiglia di sovrapporre i due pezzi e poi di controllare, posando il chiodo accanto alle due coste sovrapposte, che la sua lunghezza abbracci entrambi i pezzi. Per lavori grezzi, dove si bada più alla solidità che all'estetica, è bene usare addirittura chiodi più lunghi dello spessore complessivo del legno: questi vanno poi ribattuti con il martello in direzione trasversale alle fibre, in modo che rientrino nel legno. Se invece la chiodatura deve essere invisibile bisogna ribattere i chiodi con un cacciachiodi, in modo da farli penetrare nel legno di almeno uno o due millimetri. I piccoli fori rimasti vanno poi livellati con dello stucco. Un ultimo consiglio: è bene evitare di usare chiodi troppo grossi che possano fendere il legno; meglio chiodi più piccoli piantati non troppo ravvicinati e a distanza sfalsata (infatti una chiodatura allineata può provocare una fessurazione delle fibre).