Per quanto robusti e costruiti con legno massiccio, i vecchi tavoli tendono inevitabilmente a diventare poco stabili a causa dell'allentamento degli incastri e della colla. Spesso l'intelaiatura è collegata con incastri a perni: tali perni possono staccarsi, se al momento della costruzione non sono stati incollati bene, o rompersi. Dopo aver sfilato gli eventuali cassetti, il tavolo va sistemato in posizione rovesciata su un piano di lavoro per individuare le parti su cui bisogna intervenire. Per prima cosa si rimuovono le spine di fissaggio, forandole al centro con il trapano, quindi con un mazzuolo si disaccoppiano i diversi elementi. Con la raspa e con della carta vetrata calzata su un tampone di legno ripuliamo tenoni e mortase da ogni traccia di colla. Per decidere quale intervento mettere in atto è bene controllare il gioco tra maschi e femmine per ogni incastro, ricostruendo con il mastice le zone tarlate o corrose. Prima dell'assemblaggio definitivo tutti i pezzi vanno montati in bianco, senza l'aggiunta di colla, per verificare la precisione delle diverse giunzioni nel loro insieme. Se tutto coincide alla perfezione si rismonta il tavolo e si spalmano tenoni e mortase con una buona colla vinilica, stesa senza fare economia ma ripulendo le sbavature. Tutte le parti vanno strette con dei morsetti da falegname, prima che la colla asciughi definitivamente.

Gambe e piedi

Sui piedi, e per estensione sulle gambe, grava tutto il peso del tavolo. I piedi sono a contatto col pavimento, che viene lavato, bagnato, sporcato, mentre il tavolo viene spostato, con conseguente danno per gli appoggi. Sovente i piedi presentano forme di marcescenza pronunciate, che ne invalidano la funzionalità. In queste situazioni la cura non può che essere radicale: si va dalla sostituzione integrale del piede, quando questo è irrecuperabile, alla sostituzione di una parte di esso. Il primo caso si cerca di evitarlo per conservare il più possibile del mobile originale. Il secondo , invece, è il più frequente. Il piede da riparare deve essere tolto dalla sua sede. In genere si tratta di un incastro tondo che si allenta dopo averlo bagnato, ruotando il piede stesso. La parte rovinata si taglia via facendo attenzione a praticare un taglio preciso e diritto. Quindi, si reperisce un pezzo di legno della stessa natura di quello del piede e se ne taglia un pezzo adeguato (dopo accurata tracciatura). Questo pezzo, sagomato con sega e raspa, viene incollato al posto della parte eliminata. Ad indurimento avvenuto si prosegue, con raspa, lima e carta vetrata, a raccordare la nuova parte con quella preesistente finché l'unione non sia quasi invisibile. La finitura superficiale contribuisce a mascherare del tutto la nuova aggiunta. Le gambe possono presentare alcuni danni classici. Innanzitutto possono ballare nella loro sede. Questo capita, soprattutto, nei tavoli pesanti, con le gambe rivolte verso l'esterno, perché in questo caso il peso si trasforma in spinta laterale; inoltre le gambe sono spesso danneggiate dallo spostamento del mobile sul pavimento, magari sconnesso, con forti spinte laterali. A volte l'incastro superiore della gamba è spezzato e la gamba è tenuta in posizione solo dal peso del tavolo. L'intervento varia a seconda del tavolo in quanto le gambe sono parte della struttura di sostegno. 

 

Consigli:

Le eventuali spine di fissaggio vanno rimosse forandole al centro con il trapano; con qualche colpo di mazzuolo, poi, si disaccoppiano i diversi elementi. 

Quando un tenone è diventato troppo sottile lo si rinforza applicando un ritaglio di compensato sulla faccia mancante e tenendo i pezzi in morsa finché la colla asciuga. 

Se il danno è più grave conviene tagliare il tenone e costruirne uno nuovo, incollandolo in una profonda scanalatura ricavata nella parte centrale della tavoletta. 

Prima che la colla asciughi si serrano energicamente le diverse parti con morsetti da falegname, verificando che ogni elemento resti in squadra rispetto a quello adiacente. 

Nei fori che ospitavano in origine le spine di fissaggio, opportunamente allargati col trapano, si inseriscono spine di faggio di diametro adatto, spalmandole di colla. 

L'unione tra il piano superiore ed i lati del fascione, come pure le giunzioni d'angolo, possono essere rinforzate con squadrette metalliche o triangoli di legno.