Di solito il guaio si preannuncia con un tonfo violento della tapparella (o avvolgibile) che precipita e si richiude di colpo, mentre la cinghia di avvolgimento, con la quale si stava alzando o abbassando la tapparella, si spezza (in genere per usura e vecchiaia). In casi come questi l'intervento di un esperto è quasi superfluo, dato che la riparazione è abbastanza semplice.

Occorrono naturalmente una cinghia nuova (è bene, pertanto, tenerne in casa sempre un rotolo di una decina di metri, adatto sia per finestre normali che per portefinestre) e una scala per poter raggiungere il cassonetto. Per aprirlo (di solito non ha né maniglie né viti su cui agire) occorre estrarlo dagli incastri nei quali è inserito, facendo leva sul bordo inferiore o semplicemente sfilarlo. Tolta la paratia anteriore del cassonetto, si estrae per prima cosa la cinghia rotta, allentando la vite o il nodo che la fissano al rullo, lasciandola cadere a terra (in attesa poi di staccarla all'altra estremità).

Si arrotola poi completamente la tapparella, operando sul rullo con entrambe le mani e avvolgendola lentamente (se possibile, meglio farsi aiutare da un'altra persona che sollevi la tapparella dal basso, accompagnandola piano verso l'alto mentre, chi si trova sulla scala, la riavvolge). A questo punto, per evitare che cada di nuovo la si blocca, infilando tra il bordo del cassonetto e il rullo un lungo cacciavite che tenga fermo quest'ultimo. Si introduce ora un'estremità della cinghia nuova attraverso il passafune a rulli, situato normalmente nella parte inferiore del cassonetto, e la si fissa alla puleggia con un nodo, meglio se doppio, oppure con la apposita vite, se c'è. Si raccomanda di osservare con attenzione, nel momento in cui si sfila la vecchia cinghia, come questa è fissata alla puleggia. Tenendo ora la cinghia nuova tra le mani, molto saldamente, sì toglie il cacciavite che blocca il rullo e si fa scendere lentamente la tapparella a fondo corsa, mentre la cinghia si riavvolge sulla puleggia. Si passa poi alla parte bassa della finestra dove è situato il rullino avvolgitore.

Si allentano le due viti che tengono la piastra portarullo e la rispettiva mascherina fissate al muro, e si estrae tutto il blocco con il rullo che, a causa della rottura della cinghia, ha ormai perso tutta la carica. Si stacca la corda rotta dal rullo, allentando la vite che ve la tiene fissata, e la si elmina definitivamente. Si taglia la cinghia nuova a circa 20 centimetri sotto la fessura d'ingresso della piastra: la si infila dentro tale fessura e, successivamente, si pratica un foro (con una forbice o un piccolo trapano a mano) all'estremità che va fissata al rullo, mediante la vite.

A questo punto si inizia la manovra forse più complessa di tutta l'operazione; e cioè la ricarica della molla del rullo (attenzione a non lasciarselo scappare di mano, perchè si rischia di farsi male). La si fa ruotare in senso contrario a quello dell'avvolgimento, finchè non oppone una decisa resistenza. A questo punto, tenendo il rullo ben bloccato (contro se stessi) si procede a fissare la cinghia con l'apposita vite. Poi, con molta precauzione, e senza mai abbandonare la presa del rullo (e della piastra portarullo) si fa in modo che questo assorba il lasco della cinghia.

Si rimettono quindi rullo e piastra nella propria sede, riavvitandoli.
È utile segnalare anche un altro inconveniente che può capitare alla tapparella: e cioè la rottura di uno dei nastri che tengono l'avvolgibile attaccato al rullo. Ci si accorge del guaio perchè la tapparella cede nella parte alta e si storta. È necessario quindi abbassarla completamente, aprire il cassonetto, come spiegato prima, e staccare il nastro rotto dalla tapparella, sostituendolo con uno nuovo, non senza avere ben verificato come sono fissati gli altri. È importante, inoltre, che il nuovo nastro abbia la stessa lunghezza di quelli intatti, in modo che la distanza dall'avvolgibile al rullo sia perfettamente uniforme su tutta l'estensione della tapparella (che, in caso contrario, resterebbe storta).