Il marmo è uno dei materiali più apprezzati nella realizzazione di pavimenti per interni, infatti, grazie alle sue caratteristiche cromatiche e venature, può abbellire ogni ambiente:  dall'ingresso, alla sala da pranzo, dal salotto al bagno.

Il marmo viene estratto da cave dislocate in ogni continente ed è frutto di un progetto millenario irripetibile. Nelle segherie, dal blocco scavato vengono tagliate lastre con misura massima di cm 300x160 e spessori di cm 2,3, 4, 5, secondo l'impiego.
In quelle destinate al pavimento tradizionale, chiamato casellario, lo spessore è generalmente di cm 2.

Viene eseguito su disegno e richiede il rilievo da parte del marmista.
Dopo averle tagliate in laboratorio in dimensioni adatte a coprire la superficie richiesta, le lastre vengono numerate e ricomposte sul luogo.

Generalmente vengono proposti marmi reperibili nelle cave della zona. Ma non è infrequente l'impiego di materiali di diversa provenienza.

Molto diffusa l'offerta di marmi in lastre di misura modulare, ottenute con macchine che tagliano perfettamente il materiaie e gli danno uno spessore inferiore a quello richiesto per la posa a casellario, e cioè da cm 0,7 fino a cm 1,2.

Le dimensioni sono di cm 15x30 cm, 30,3x30,3 cm, 40,6x40,6 cm, 45,7x45,7 cm, 61x61 cm. Perfettamente regolari, hanno i bordi bisellati (cioè lievemente arrotondati per consentirne il corretto accostamento senza scompensi né dislivelli) e sono pronte per la posa perché già levigate e cerate in laboratorio.

Dato il loro minimo spessore possono essere posate anche sopra qualsiasi pavimentazione preesistente, purché piana.

Numerosi i produttori di piastrelle modulari nella zona di Carrara, che impiegano principaimente i marmi del comprensorio: bianco di Carrara, rosso Levanto, portoro, calacata, bardiglio, marmi arabescati.
Come tutto il marmo, anche queste piastrelle, che esigono la normale manutenzione, possono essere ri-levigate.

La posa dei pavimenti in marmo

Per il metodo a casellario la posa viene eseguita con malta tradizionaie.
Dopo un'attesa di tre settimane per la consolidazione, il marmo viene levigato e poi cerato.

Le piastrelle modulari in marmo a basso spessore si posano invece principalmente con i moderni collanti, che hanno un tempo più rapido di essiccazione (circa tre giorni)
perché privi di acqua.

Come pulire e lucidare i pavimenti in marmo

Per mantenere pulito un pavimento in marmo levigato e lucidato (e quindi meno assorbente) basta passare regolarmente un panno umido impregnato dt detergenti
non acidi e non abrasivi

Per il periodo successivo alla levigatura e lucidatura la ceratura può essere superflua.
È utile invece quando il marmo comincia a diventare opaco.

Una lucidatura frequente rende il pavimento meno sporcabile. È bene quindi passare periodicamente una cera di facile stesura, prima di lucidare.

Più pratiche le cere autolucidanti, che richiedono l'uso della lucidatrice solo quando appaiono opache a causa dei residui di acqua o detergente.

lucidare i pavimenti in marmo

Quelle metallizzate rendono su perfluo l'uso della lucidatrice, perché danno più brillantezza al pavimento in marmo.
Quando sul marmo si sono formati accumuli di cera, con perdita della brillantezza, occorrono prodotti deceranti che preispongono il pavimento alla successiva ceratura.

Per dare al marmo una protezione in più e limitare l'assorbimento delle macchie si usa un prodotto impermeabllizzante, adatto anche per i piani di cucina. Per un trattamento più radicale, prima della ceratura si può passare a penello un prodotto che rende impermeabile marmo levigato; quando asciutto si passa la cera.
Per togliere macchie assorbite di olio si sa una miscela di solventi: si versa sulÌa macchia e poi si tampona con un panno asciutto.

Se il marmo si scheggia, si può riattaccare il frammento con una colla bicomponente. Indurisce in cinque minuti ed è inattaccabile da acqua e solventi.
Dopo cinque-dieci anni, secondo il calpestio cui è sottoposto, il marmo può essere rilucidato da imprese specializzate, che usano acidi e mole abrasive.